Novelle

Spiagge ovali.

Non vedi la gente che ha voglia di raccontarsi? Non la ascolti?
Riempie i tuoi silenzi con bolle di spregiudicato senso di umanità quasi che le loro colpe siano la somma di incontri sbagliati, di errori altrui piombati sul capo scoperto e già pregno di pensieri galleggianti.
Un mare che deve travasarsi, come spiagge ovali in cui le onde non possono spazzare ma solo spostare da un lembo ad un altro, risacche schiumose.
La gente è sola e la gente è tanta.
La gente ha solo voglia di parlare senza udito.
E non aspetta risposte perché non può ascoltare.
La gente ama spiagge ovali perché non ama spostarsi. Per quel che conta continuerai a simulare salvezza a distanza, semplicemente prestando un orecchio e, quando scenderà sera e tornerai a viaggiare come hai sempre fatto, la gente circumnavigherà la spiaggia ovale cercando un posto nuovo per riposare tranquilla. Un solito posto nuovo.
Un posto in cui, a ben vedere, nulla in realtà è quel che sembra.
Nessuna pozzanghera sarà mai una spiaggia, nemmeno se la chiami ovale.

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