Rassegna stampa

“Giallo e cucina” e i consigli di lettura: recensione di ‘Nessuno ti chiama per nome’



Recensione a cura di Mariagrazia Talarico

L’autodescrizione di un adolescente di nome Carmine, alla ricerca di  Sashi, una sua coetanea, il romanzo prende così la via dell’investigazione. Diventare grandi per  Carmine è una scoperta e una ricerca. Infatti grazie al suo istinto inizia a cercare la piccola zingara lontano dai pregiudizi degli adulti e questo lo farà diventare una persona che non si lascia condizionare e credere in se stessa, soprattutto nei propri valori.

Una scrittura asciutta e ricca di dialoghi, per rendere ancora più interessanti le voci dei vari personaggi, vengono riportate frasi anche in dialetto e a fine pagina la traduzione.

Si entra così nel vivo della storia catapultati dalla realtà che esprimono i personaggi di Occhiogrosso con maestria.

Una lettura piacevole per chi vuole addentrarsi a piccoli passi  nel mondo del giallo accompagnati dal ragazzino Carmine che mostra maturità e ingegno, e soprattutto detiene  uno sguardo attento alla multiculturalità fatto reale del nostro presente. Un libro per ragazzi e adulti che porta a comprendere il valore dell’uguaglianza dei diritti anche nella diversità socioculturale ed  economica.

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